I. 8 giugno 2020
Francesca Pennini:
Disimparare la realtà.
Grattare via le croste della rappresentazione.
Per riscrivere un linguaggio bisogna partire dalla grammatica stessa dell’azione teatrale.
Per un’azione estrema e timida, nuda e pericolosa, spalancata e drastica, confessata, semplice, vuota. Passione senza dramma, segno senza significante.
Esercitare il coraggio di guardare il niente. Di farsi niente davanti all’occhio che guarda.
Come scoprire una nuova maleducazione scenica?
Angelo Pedroni:
Io sono l’infracorpo di Angelo. Sono lì quando il corpo si ferma. Non si vede, ma ho gli occhi simili a quelli delle prede, larghi e aperti sui lati. Sono lì quando lui si ferma. Poi mi muovo anche, ma non ho un corpo, solo un insieme di appendici che hanno delle volontà che mi sono oscure. Se anche vado da qualche parte lo spazio non ha valore. Ogni tanto fanno delle cose alle mie appendici, ma io sono lontano e vicino allo stesso tempo. Mi prendo cura di Angelo che invece vorrebbe muoversi e andare da qualche parte, ci capiamo bene, ogni tanto lo accontento e facciamo effettivamente delle cose in attesa di tornare di nuovo a guardare il mondo da lontano.
Io sono l’ipercorpo di Angelo. Un tamarro in attesa di un costume adeguato. Lui vorrebbe fermarsi da qualche parte e magari pensare a quello che gli sta accadendo intorno, ma io non voglio stare fermo. Continuo a camminare perché mi piacciono i suoni dei miei passi, un mantra che ipnotizza Angelo mentre io faccio quello che mi pare. Poi ci sono quelli fermi. Loro mi piacciono perché sbavano e sono fermi e posso fargli delle cose. Poi ci sono quelli che guardano. Ecco, guardate quanto sono fico.
Io sono Angelo.
Bisogna fare attenzione a stare lontani dagli esseri umani, quando spuntano li vedi con una chiarezza un po’ spaventosa.
Vorrei potermi girare e osservarci come esemplari di specie molto lontane tra loro.
Quanto tempo potrei guardare qualcosa che non si muove?
Carmine Parise:
Gorgoglio d’amore
Connessione e forza
Toc toc toc
Riusciremo a produrre il silenzio?
Teodora Grano:
[2992 d.C.](facci caso, hanno delle strane reazioni)
Nota: Palpebre spastiche o molto reattive
Test: se ci metti il dito si muove
(Forse sanno comunicare. Verificare)
(Gli piace farsi pettinare il sudore.)
Non era scontato che lì ci fosse la bocca
Simone Arganini:
Se la meditazione ti rompe la schiena, lascia che si rompa e prova a trovarlo interessante.
Se glielo permetti le balene cantano su tutto.
Il verso più strano è quello che nemmeno tu riconosci.
Simone Arganini:
Noo domani mi becco la torturaaaaaaaaaa
Teodora Grano:
Stavamo facendo il tifo per “Simone sta scrivendo …”