Emma Saba
[18:13, 15/11/2021] Emma Saba:
Postumi del debutto
14.11.2021
Vomitorium dei postumi da debutto
L’altro ieri sono partita da Bologna, ho passato la giornata a Milano con Gianmaria, ho perso l’ultimo treno per Losanna, ho preso il treno per Zurigo e da Zurigo sono finita a Berna, nella camera di Lea, senza Lea.
Sono rimasta inaspettatamente due giorni qui, Lea è tornata. Tra due ore torno a Losanna.
Vorrei rimanere qui per sempre, in questa casa dove vivono 15 persone che parlano svizzero tedesco, con i capelli decolorati e quasi tutt3 una specie di mullet.
Mi chiedono da dove vengo e io dico che la settimana scorsa ero a Roma. Qui fa molto freddo e penso che là mangiavamo in maglietta all’aperto.
Mi chiedono che danza faccio.
Provo a raccontare lo spettacolo a Lea. Le vorrei far vedere il video ma non si carica.
Nella cucina dico “I want to show you the video, but I don’t have the video…” avrei voluto finire con “of the performances in Rome” ma non riesco perché la prima frase fa molto ridere alcune persone e allora ridiamo insieme perché ridere avvicina le persone che non si conoscono e parlano lingue diverse.
Le faccio vedere le foto “illegali” e lei dice “Why is there Alessandro on stage???” Ha scambiato Davide per Alessandro. Anche io confondo tutte queste ragazze con la frangetta e gli occhi chiari.
Le spiego di Manifesto e di Stella123. Le dico che dura quasi tre ore e lei dice “ACH SOOOO!”
Dice che sembra proprio uno spettacolo strano e che spera che lo facciamo in Svizzera.
Sinceramente non credo, ma dico “who knows?”.
Dopo il debutto non avevo fame.
Ho mangiato comfort food per tre giorni e anche di più.
Patatine, soprattutto, buonissime.
Riguardo la scena di « Je tu il elle » in cui Chantal Akerman mangia un intero pacco di zucchero a cucchiaiate.
Avrei voluto conoscerla.
Dopo il debutto ho scaricato Co-star, al momento ho solo l3 tre amic3 con cui ne ho parlato al ristorante a Roma: Teodora, Agnese, Alessandro.
Oggi mi dice “Try something new”, come l3 peggiori insegnanti di improvvisazione.
Dopo il debutto ho ascoltato tutta la playlist in 6 giorni. Totale 24h. 4h al giorno.
Manifesto Cannibale, come i manifesti ben scritti, inizia lentamente, punto per punto, e poi ti coinvolge nel suo mondo. Anche da dentro. Imparare l’alfabeto e poi non riuscire più a smettere di leggere.
Riconoscere sapori nuovi e non riuscire più a smettere di mangiare.
Il giorno prima noto che in teatro ci sono una decina abbondante di uomini che si occupano della tecnica, solo io e Tea e una ragazza che lavora per Romaeuropa siamo donne/female passing. Io e Tea mettiamo a posto le valige e i vestiti.
L’unica persona razzializzata che vedo in teatro si occupa della pulizia.
Mi chiedo quando questo cambierà.
La prima sera arriva troppo velocemente.
È andata bene ma io non ero molto contenta. Il turning plot dei miei sentimenti durante lo spettacolo è Alieni. Se quello va bene so che tutto il resto andrà bene.
Manifesto va bene.
36’ record personale d’immobilità
IMMOBILE THOUGHTS 6.11.2021
Visualizzare le note della musica come mille fili che sostengono tutte le mie cellule.
Penso a Deborah Hay e a tutte le cellule del mio corpo che danzano.
Mi vedo da fuori, dall’altro, dalla graticcia del teatro.
Mi stacco dal suolo e mi sento immateriale.
Il dolore mi riporta a terra. Vorrei non giudicarlo, non dargli un’accezione negativa.
Tre anni di Shaolim non mi hanno insegnato abbastanza, penso.
Le parole di Dominique in testa.
Eppure sto. Dove mi sarei tirata su dalle stands invece qui rimango.
Arriva una nuova musica e mi piace restare. Mi sento piena.
Il dolore torna più forte. Mi dico cose cattive. Mi dico che non so fare niente e che già ho una posizione abbastanza comoda e che non ho abbastanza forza di volontà.
Maledico la retorica della forza di volontà ma intanto mi sento male.
Esce una persona, so che devo resistere almeno altri 5 minuti.
Penso che potrei rientrare in uno stato meditativo, ma che oramai sto pensando troppo. Che oramai è troppo tardi e che sono già fuori.
Esco.
Sono contenta di vedere che le ultime tre persone siamo io, Teo e Fra.
Mi vado a sedere in fondo e sento che sta essendo bellissimo.
La seconda sera è tutto perfetto.
Spesso mi dicono che sono troppo severa con me stessa quando non sono contenta.
Ma è perché ogni tanto, quando sento che va bene, sento davvero che succede qualcosa di magico. E allora quando questo sentimento non c’è, mi sembra di non aver fatto il mio lavoro.
Fra ha detto, dopo una meditazione e una danza tutt3 insieme, che i nostri pensieri sarebbero stati comuni e che la fiducia è indispensabile alla telepatia.
È stato così infatti.
Ho sentito i miei pensieri nei pensieri di Fra durante i freezes. In quelli di Angelo e Carmine durante Simosaur. In quelli di Tea in Manifesto. In quelli di Davide in Stella, in quelli di Simo in Serra. In quelli di Alberto e in quelli di Matilde.
Una ragnatela di pensieri ci univa.
Durante Stella123 una persona ha detto « Fai vincere Emma! »
Grazie persona nel pubblico.
Durante Gute Nacht faccio un sacco il tifo.
Prima a Fra, poi a Davide.
Sono in treno per tornare a Losanna, e come ogni domenica sera è pieno di militari che tornano al servizio dopo il fine settimana con le famiglie e le fidanzate. Preferisco non ascoltare i loro discorsi.
Mi sembra di essere in Pao Pao di Tondelli.
Ringrazio gli imprevisti che mi hanno fatto passare queste sue giornate bernesi.
« Ogni errore è una benedizione »
Ce l’ha detto anche Fra una volta. Credo sia uno dei principi del pensiero rizomatico, ma lei l’aveva ricondotta a Sciarroni se non sbaglio.
Comunque è vero. Se solo fossi in grado più spesso di accettarlo.